C’est parce qu’il a pu bénéficier d’une bourse de l’AFAA (Villa Médicis «hors les murs») accordée pour six mois de l’année 1997, que l’artiste français Serge Comte a choisi de se «retirer» dans un phare islandais uniquement relié au monde par son ordinateur. Guess who’s back ?
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